venerdì 29 gennaio 2021

PRIMA AL CINEMA E POI IN LIBRERIA? O VICEVERSA?

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Credo che il peggior dispetto che si possa fare a un libro è far uscire prima il film (in questo caso una miniserie su Netflix) e poi il libro. Quando si scrive ci si mette grande impegno per fare sì che l'ipotetico lettore arrivi a vedere le cose – ambienti, situazioni, atmosfere, personaggi – nello stesso modo in cui ce le si è immaginate. Ma per quanto uno scrittore sia bravo il suo lavoro sarà sempre e solo metà dell'opera, l'altra metà ce la mette il lettore. Se si portassero dieci lettori di uno stesso libro in un commissariato per far disegnare l'identikit del protagonista ne uscirebbero dieci ritratti diversi. Si avrebbero dieci volti con dei tratti in comune ma nessuno sovrapponibile all'altro. È la magia della lettura, dove ciascuno ci mette del suo senza per questo tradire le intenzioni dell'autore. Per questo secondo me leggere un libro dopo averne seguito la trama al cinema o in tv non potrà mai dare la stessa emozione che si prova buttandosi nella sua lettura senza saperne nulla. Senza contare che molto spesso, quando poi si va a vedere un film tratto da un libro che ci ha rapito l'anima se ne resta delusi. Da questo punto di vista tra le mie personali delusioni da trasposizione cinematografica è stato La Verità sul Caso Harry Quebert, dal romanzo omonimo di Joël Dicker: il libro mi ha rapito, ho fatto l'alba pur di finire un capitolo per poi attaccarne un altro perché non riuscivo a staccarmi. Il film invece ancora prima di arrivare a metà non vedevo l'ora che finisse. Pure la serie tv sui delitti del Bar Lume, tratti dalle pagine di Marco Malvaldi l'ho trovata abbastanza pietosa. Per questo motivo non riesco a convincermi di voler leggere La Regina degli Scacchi: la Beth Harmon meravigliosamente interpretata da Anya Taylor-Joy ormai ce l'ho tatuata nel cervello e non c'è più spazio per l'altra metà dell'opera che mi compete come lettore.
Voi come vi rapportate con i libri che poi diventano film? Prima al cinema e poi in libreria o viceversa?


Per dovere di cronaca il libro in questione – La Regina degli Scacchi - è uscito ben prima della recente messa in onda televisiva di grande successo. Firmato da Walter Tevis il libro ha visto la luce nel 1983, un anno prima della scomparsa del suo autore. Tevis in carriera ha firmato diversi romanzi diventati poi pellicole di grande successo: nel 1961 uscì il film Lo Spaccone, con Paul Newmann, dall'omonimo romanzo del 1959. Il seguito di questo libro, Il Colore dei Soldi, uscì nel 1984 e due anni dopo anche questo divenne un film, con un giovane Tom Cruise a fare da spalla a un Newmann ormai maturo. Altra opera di Tevis diventato un successo cinematografico fu il romanzo di fantascienza L'Uomo che cadde sulla Terra, del 1963, da cui nel 1976 fu tratto un film con lo stesso titolo.


giovedì 28 gennaio 2021

AMAZZONIA

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Che Isabel Allende sapesse scrivere e anche bene non lo scopro certo io adesso. Che potesse avvincermi come un giovane lettore adolescente già dalle prime pagine è stata una bella sorpresa!
Non ho faticato a infilarmi nei panni di Alex, il giovane protagonista di questo romanzo. La sua quieta esistenza nella tranquillità della provincia californiana viene stravolta dalla malattia della madre. È così che il viaggio entra a far parte della sua vita. A New York per raggiungere nonna Kate si trova subito a dover fare i conti con la giungla metropolitana e con le bestie che la popolano. Quasi un presagio di quanto lo attende solo pochi giorni più tardi, quando l’eccentrica nonna si fa accompagnare dal nipote in quella che é la giungla per antonomasia: l’Amazzonia. Altre bestie li attendono al varco, creature spietate velate da un alone di leggenda. Ancora più spietato l’uomo, che sfrutta quei territori fino al midollo e non si fa scrupoli di passare sopra tutto e tutti. A farne le spese le tribù che da sempre vivono in perfetta simbiosi con la natura nell’isolamento garantito fino ai giorni nostri dalla fitta vegetazione. In questo romanzo gli ingredienti che fanno di un viaggio un’avventura ci sono tutti, ma ce ne sono altri che di questa avventura fanno un romanzo appassionante. Magia e mistero si intrecciano alle vicende di uomini avidi e malvagi che si troveranno a fare i conti con la determinazione di Alex e della sua nuova amica Nadia, ragazzina di tredici anni cresciuta in Brasile che parla la lingua degli indios ed è capace di comunicare con gli animali. Sopravvivere alla giungla sarà la più semplice tra le prove che dovranno affrontare.

L’incipit.
“All’alba Alexander Cold fu svegliato di soprassalto da un incubo. Aveva sognato un enorme uccello nero che si schiantava contro la finestra con un fragore di vetri infranti, penetrava in casa e si portava via la mamma. Immobile osservava il gigantesco avvoltoio ghermire la madre per i vestiti con i suoi artigli gialli, volare dalla finestra rotta e perdersi in un cielo carico di densi nuvoloni. Il rumore del vento che sferzava gli alberi, la pioggia sul tetto, lampi e tuoni gli tolsero definitivamente il sonno. Accese la luce con la sensazione di trovarsi su una barca alla deriva e si avvinghiò alla sagoma del cagnone che gli dormiva di fianco. Sapeva che a pochi isolati da casa sua l’Oceano Pacifico mugghiava, infrangendo le sue onde furiose contro la scogliera. Rimase ad ascoltare la tempesta e a pensare all’uccello nero e alla mamma, in attesa che si placassero i rulli di tamburo che sentiva nel petto. Era ancora impigliato nelle immagini di quel brutto sogno”.

La città delle bestie
Isabel Allende
Feltrinelli