mercoledì 14 luglio 2021

DEVIAZIONI, più leggevo e più avrei voluto andare avanti a leggere.



“Sto bene. È questa la sensazione che provo quando mi trovo ovunque, nel mondo. Che si tratti di una casetta nel bosco, di un sacco-a-pelo nella giungla, di una tenda nel deserto, in pochissimo tempo riesco a trovare le coordinate giuste per ambientarmi ed entrare in sintonia con il luogo in cui mi trovo”.

Sono un lettore notturno. Durante il giorno fatico a trovare il tempo per leggere con la dovuta concentrazione, ma non riesco nemmeno a concepire l'idea di andare a coricarmi senza che ci sia un bel libro ad aspettarmi sul comodino. Vado avanti fino a quando a un certo punto mi trovo a leggere per tre volte la stessa riga, oppure il libro mi scivola tra le mani. Di norma ho una buona tenuta ma dopo una certa ora il crollo credo sia inevitabile, anche con il più avvincente dei thriller. Durante la lettura di DEVIAZIONI invece mi sono trovato ogni volta ad andare avanti a leggere decine di pagine, fino al punto che a una certa ora mi toccava dire basta e riporre il libro, perché qualche ora di sonno dovevo pur farla. Le belle pagine di Ulrike Raiser sono sempre riuscite a tenere alto il mio livello di attenzione senza far mai calare la palpebra, e per un libro che parla del mondo e non ha certo il suo punto di forza in una trama avvincente ricca di colpi di scena credo sia davvero tanta roba. Più pagine leggevo e più avrei voluto andare avanti a leggere.  La cosa denota quanto Ulrike, oltre ad essere un'instancabile viaggiatrice, si dimostri anche una valida insegnante – che è poi la sua professione - davvero abile nel tradurre nella forma di parola scritta quella che è la dote primaria di ogni buon docente, ovvero saper tenere desta l'attenzione e la curiosità di una classe o, come in questo caso, dei suoi lettori. Come lettore mi sono sentito fortunato così come lo sono i suoi alunni.

Nei primi capitoli Ulrike si presenta e racconta di sé, di quelle che erano le sue aspettative di ragazza, o meglio, quelle che qualche anno più tardi si è resa conto fossero invece le aspettative indotte dalla nostra società e da chi le stava vicino. Come studentessa il suo impegno era stato massimo e la prima dura lezione di vita è stato rendersi conto che a tanto impegno poi non corrispondeva necessariamente altrettanta soddisfazione lavorativa. Vedere deluse quelle che erano le sue aspettative l'ha portata a maturare ben presto la consapevolezza di cosa fosse realmente importante per lei: viaggiare. Ed è con il viaggio che Ulrike trova la sua realizzazione personale. Capisce che più di una buona preparazione accademica ciò che conta è fare esperienze, così da comprendere cosa davvero serve e cosa è superfluo, e lasciarselo alle spalle. Un concetto che Ulrike sviluppa grazie a una metafora a mio avviso perfetta, quando scrive del suo fedele e inseparabile zaino, che a ogni nuova partenza si fa sempre più leggero rispetto al viaggio precedente.


Sono tanti i Paesi di cui parla questo libro, ma sono solo alcuni dei tanti luoghi visitati dall'autrice. Quando si è viaggiato in tutti i continenti come ha fatto lei è inevitabile avere i propri luoghi del cuore e senza dirlo esplicitamente dalle sue pagine è facile intuire quali siano. Tra questi il Tibet ha senz'altro un posto speciale nella sua anima. Ulrike riporta con la precisione di una giornalista diverse situazioni a cui si è trovata ad assistere, vere e proprie vessazioni (eufemismo) a cui le autorità cinesi sottopongono il popolo tibetano e raccontano come meglio non si potrebbe lo sporco lavoro di annientamento culturale messo in atto quotidianamente, nella distratta indifferenza della cosiddetta comunità internazionale.
DEVIAZIONI è il titolo scelto per questo libro, dove le deviazioni non sono da intendersi solo come strade alternative per giungere alla meta, ma è anche lasciare deviare il proprio punto di vista grazie a quello che, viaggiando, vedono i propri occhi.

“Se tutto questo è viaggiare, allora perché la vita ci limita così tanto nel farlo? Se un viaggio può aiutarci a scoprire l'altro, a renderci più consapevoli, allora perché non siamo tutti degli eterni viaggiatori?”

Fare  delle DEVIAZIONI è anche dare attenzione a chi si incontra durante un viaggio, incontri a volte fugaci ma che restano dentro e continuano ad accompagnarti sottopelle. Il capitolo 7 si apre con la storia meravigliosa dell'incontro con la giovanissima Liz, che la travolge con il suo entusiasmo per poi svanire come svaniscono gli incontri casuali fatti durante un cammino. La magia di un viaggio è ritrovare queste persone a distanza di anni, nella maniera più sorprendente e inaspettata, e Liz ricompare proprio nel momento in cui Ulrike è in partenza per una delle sue avventure più belle, quel suo viaggio “Sola in Alaska” da cui poi ha scritto il suo primo libro per la Collana Orizzonti di Alpine Studio (libro di cui ho già scritto in questo mio blog).

“Perché la meraviglia del mondo è ovunque ed è sempre pronta a rivelarsi. Inaspettatamente, dietro ad ogni angolo.”

DEVIAZIONI, nel senso più letterale del termine, è anche lasciarsi tentare da un sentiero secondario che incrocia la via percorsa dai più. È la curiosità a guidare i suoi passi e Ulrike si lascia portare perché sa che solo così potrà davvero scoprire qualcosa di nuovo e sorprendente:
“Andando via dalla montagna colorata mi accorgo che, sulla sinistra, c'è un sentiero che si allontana dalla strada principale e che sale. (…) Si apre davanti a me una spettacolare valle completamente rossa, punteggiata qua e la da prati verde brillante (…) è quasi del tutto deserta: ci sono io, un cavallo solitario che sta brucando dell'erba e cinque ragazzi (…) Pochissima gente arriva fino a qui, nonostante la valle si trovi proprio accanto alla Montagna Arcobaleno...”.

Ulrike con queste sue pagine in qualche maniera ci affida gli angoli di mondo che viene a svelarci, località che ancora, e non si sa per quanto, restano fuori rotta rispetto alle mete più note e battute, ed è una nostra responsabilità individuale nel corso dei nostri viaggi futuri fare le opportune DEVIAZIONI nel pieno rispetto di questi luoghi e dei popoli che li abitano.