sabato 12 luglio 2014

Luci a Milano

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Molto prima della Milano da bere che oggi in tanti, forse, vorrebbero dimenticare, c'è stata un'epoca in cui Milano non era una città "da bere" ma piuttosto dava da mangiare a tanta gente.
Era un periodo in cui, da poco usciti dalla seconda guerra mondiale, viste le condizioni in cui era ridotto il capoluogo meneghino, ci si sarebbe aspettati di fare la fame.
Milano invece seppe sopravvivere a se stessa, diventando il volano da cui di fatto prese il via il cosiddetto miracolo italiano.

L'autore riesce a far rivivere quei giorni raccontandoli sia in prima persona che attraverso lo sguardo delle persone che hanno condiviso con lui quel periodo. Il pregio è esserci riuscito senza cadere nella facile nostalgia che ci si potrebbe aspettare.

Cinquanta capitoli, cinquanta sfumature di luce che illuminano i personaggi che animano queste pagine dando alla città di Milano una dimensione umana che non ti aspetti.
Perché se è vero che a Milano si è lavorato e si lavora, e tanto, è anche vero che a Milano ci si può innamorare e che di Milano ci si può innamorare.

Le "luci di Milano" sono qualcosa di cui non è facile accorgersi, per questo sono importanti pagine come queste, scritte come si deve, che riescono nell'intento di illuminare lo sguardo del lettore più distratto.


Negli anni '70 Roberto Vecchioni seppe commuovere l'Italia cantando le "Luci di San Siro".
Oggi ad accendere le "Luci a Milano" è Pierfranco Faletti.

Pierfranco Faletti
Bolis Edizioni