sabato 30 aprile 2022

ADRENALINA - my untold stories

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“... se il giocatore Ibra lo conoscono tutti, l'uomo Ibra no. Provo a raccontarlo ora, a metà cammino, tra  la mia storia di calciatore che sta sfumando e un futuro diverso che si avvicina, per il momento indefinito”.

L'autobiografia firmata da Zlatan Ibraimovich è un testo scritto in prima persona, ma la penna è quella del giornalista Luigi Garlando, per un libro che calca il filone “autobigrafico in conto terzi” inaugurato qualche anno fa dal notevole OPEN, firmato sì da Andrè Agassi ma scritto da quel maestro della scrittura nonché Premio Pulitzer per il giornalismo che risponde al nome di J.R. Moheringer.

“Ho fiducia in qualche persona, ma un vero migliore amico non ce l'ho”.

ADRENALINA, My Untold Story, è un libro che si lascia leggere volentieri e che piacerà a tutti gli amanti del calcio raccontato, così come Ibra piace a tutti gli sportivi indipendentemente dalla maglia che indossa o che ha indossato (e sono davvero tante) perché Zlatan ha sempre lasciato un buon ricordo in ogni squadra in cui ha militato.

“Comincia l'attesa. Nel mio mondo funziona così: non dimentichi e aspetti il momento buono per vendicarti”.


Non so se questa sia una cosa solo mia, ma non ho potuto impedirmi di leggere queste pagine con l'inflessione caricaturale da gitano slavo che però si esprime però in un buon italiano. La cosa probabilmente è voluta e Garlando ha fatto davvero un gran lavoro dal punto di vista di lessico e sintassi.

“Mi chiedono sempre cosa si prova dopo un gol. È impossibile rispondere, perché non c'é un gol uguale all'altro”.

La storia di un calciatore così popolare ne fa un libro perfetto per finire tra le mani a tutte quelle persone alle quali la grande passione per il calcio finisce per tenere alla larga tutto il resto, tipo la lettura, e questa è una cosa sicuramente positiva (sperando che al numero spropositato di copie vendute di questo bestseller corrisponda un numero paragonabile di lettori e non di soli collezionisti di cimeli).