venerdì 11 dicembre 2020

Caro Babbo Natale, pensavo una cosa...

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Caro Babbo Natale, pensavo una cosa... su Facebook, tra contatti virtuali e persone che conosco per davvero ho quasi un migliaio di amicizie: se la metà di questi – ma anche solo un terzo - per Natale acquistasse il mio libro non sarebbe una cosa fantastica? Potrebbe esserlo per tanti motivi, e per spiegartelo faccio mie le parole di Michele Marziani, un bravo scrittore che mi fregio di conoscere (lo trovate citato tra quanti ringrazio in fondo al mio libro: se tutt'oggi persisto nello scrivere buona parte della responsabilità è sua). Nell'ultima newsletter inviata ai suoi lettori descrive molto bene le difficoltà vissute da tanti autori in questi mesi: “...niente possibilità di presentare i libri in giro, fondamentale per chi pubblica con piccoli editori e quindi non svetta nelle pile di volumi vicini alla cassa e nei suoi lavori non si inciampa per sbaglio (…). Gli editori – e ovviamente non solo loro – guardano al futuro con una certa apprensione. Gli autori, soprattutto i piccoli, i non troppo famosi, sono l’ultimo anello di un percorso in difficoltà.” 

Di norma non ci si pensa, ma acquistare un libro significa molto più che comprare un po' di buon tempo da passare con noi stessi, che di per se comunque non è poca cosa. Marziani scrive ancora: “... se acquistate un libro permetterete all’editore di stamparne altri, al libraio di venderli, agli editor, ai magazzinieri e agli illustratori di copertine di arrivare a fine mese (…). In più a voi resta il libro, la storia, il motivo per cui tutto questo accade.”. Le motivazioni di Marziani sono decisamente più nobili e concrete delle mie (lui da qualche anno si dedica esclusivamente alla scrittura e campa di ciò che scrive), la sua newsletter è molto bella e la potete leggere cliccando QUI, ma per farla breve, sarebbe davvero fantastico se anche solo un quarto di questi miei amici-follower decidesse di regalare o di regalarsi il mio libro. Dopo essermi trovato a ragionare col mio editore su come gestire i resi fatti dei librai nell'immediato post lockdown lo mettereste nella condizione di dover addirittura prendere in considerazione di procedere a una ristampa e questo per me, visti tempi, sarebbe davvero una gran regalo di Natale.


Caro Babbo Natale, i vari DPCM quest'anno complicheranno non poco il tuo lavoro di consegne, mi permetto quindi di suggerirti due valide alternative: la prima è quella di acquistare il mio libro direttamente dal sito del mio editore, per ogni volume acquistato nel periodo natalizio un goloso omaggio, una tavoletta di cioccolata ICAM. Altra opzione: almeno sotto le feste non oberare di lavoro le note piattaforme di acquisti online che si sono già arricchite fin troppo negli ultimi tempi. Aiuta invece le piccole librerie indipendenti che hanno dato vita a LIBRI DA ASPORTO, una bellissima realtà per acquistare online i libri direttamente dalla libreria che più ti piace.
p.s.: compralo subito! compralo oggi! Con le tempistiche del servizio postale a farlo tra qualche giorno non faresti in tempo a metterlo sotto l'albero per la vigilia. 


martedì 8 dicembre 2020

Pallottole e caffè

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Quarant'anni fa oggi sparavano a John Lennon. Ad ucciderlo fu un suo fan. Io il fan più aggressivo incontrato fino ad oggi fu un tale, anche gentile, che  volle a tutti i costi pagarmi un caffè. Ero in viaggio in autostrada, mi  fermai in Autogrill e quel tale mi riconobbe un anno dopo aver assistito a  una mia presentazione. Mi fece i complimenti di rito e mi confessò che  quella volta non trovò il coraggio di avvicinarmi e poi si pentì di non  avermi fatto firmare il libro. Io il caffè l'avevo appena preso, provai a declinare ma non volle sentire ragioni. Un'insistenza fuori luogo la sua,  alla fine accettai quel caffè ma la cosa un po' mi innervosì, sarà stata la  troppa caffeina.

Strawberry Fields - John Lennon Memorial
Central Park - NYC (Agosto 2016)

J.D. Salinger diceva che i libri che gli piacevano di più erano quelli che  ogni tanto lo facevano un po' ridere, ma quelli che lo lasciavano proprio  senza fiato erano quelli che una volta finito di leggerli avresti voluto che  l'autore fosse un tuo amico, per poterlo chiamare al telefono ogni volta che  ti girava (predicava bene ma razzolava male: dopo l'enorme successo de Il  Giovane Holden per tenersi alla larga dai suoi fan si trasferì in una  casetta sperduta nei boschi del New Hampshire, e guai ad avvicinalo).

A me invece stupisce sempre quando uno sconosciuto dopo avermi letto si prende la briga di venire a cercarmi (online) per dirmi bravo, a volte addirittura dirmi grazie.