Questo libro è qualcosa di diverso dal classico romanzo di viaggio. La narrativa del genere è piena di pagine narrate con più o meno trasporto, con più o meno emozione, con più o meno sentimento. Pochi però sono i racconti di viaggio altrettanto generosi di numeri, dati e riferimenti. Scorrere le pagine di questa avventura equivale a navigare tanto sulla strada quanto nella meticolosa programmazione e realizzazione di questa impresa. Nulla è lasciato al caso, e non avrebbe potuto essere altrimenti: l’ambizione è grande, raggiungere la Mongolia, ma il tempo a disposizione non è indefinito, bensì determinato inesorabilmente dagli impegni di un uomo che, una volta svestiti i panni di centauro giramondo è marito, padre e impiegato coscienzioso. Le note che aprono il racconto di ogni tappa sono emblematiche:
“29.06.2009 - lunedì - giorno 20 - Zhuravlevo (RUS) (8.08) (+6) - Krasnoyarsk (RUS) (20.58) (+6) - Km 742, viaggio h 12.50, guida h 9.55”.
Freddi numeri che meglio di qualsiasi altra considerazione rendono l’idea di un tragitto affrontato con determinazione, a testa bassa: l’orologio e il calendario sono i compagni di un viaggio che non ammette deroghe e così gli imprevisti e i guasti sono una sfida nella sfida. Grande la soddisfazione di riuscire comunque a procedere nel cammino, nel seguire la propria ambizione con la certezza che un’attenta programmazione sia il miglior alleato per il successo finale. Raggiunta la meta, afflitto dai guasti inferti alla sua colossale Honda Gold Wing dalle tremende condizioni delle strade dell’est, inizia il caparbio rientro a tappe forzate verso casa. Ecco così che le giornate risparmiate da trascorre in famiglia diventano il premio di colui che, sceso dalla moto, resta un uomo come tanti. Ma solo fino alla prossima partenza.
L’incipit.
È il 29 giugno 2008; sono ad Istanbul, verso la fine del mio viaggio in moto nei Balcani; attraverso il Bosforo su uno dei suoi ponti; la mia prima volta in Asia, sono emozionato. Proprio mentre supero questo braccio di mare, ho la sensazione che questa può essere non la fine di un viaggio, del solito giro in Europa (ormai attraversata in lungo e in largo), ma l’inizio di un altro viaggio; percepisco distintamente di avere davanti a me un grande continente, il più grande della Terra, l’Asia. Un grande continente da attraversare; in moto, naturalmente.
Fino in Mongolia!
Marcello Anglana
Edizioni Antilia sas
info: http://www.gold-wing.it/