mercoledì 14 agosto 2019

Verso un altro dove

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Ciascuno di noi ha degli interessi e delle passioni in qualche modo legate a determinate zone del nostro pianeta. Poniamo il caso di un lettore vorace, appassionato degli scritti di Gabriel Garcia Marquez: egli sarà legato da un filo invisibile al Sudamerica, alla Patagonia, al Cile. Chi invece si interessa di biologia non potrà che guardare con curiosità a luoghi dove la natura è rigogliosa e incontaminata, tipo le Galapagos, isole dal fascino primordiale che ispirarono a Charles Darwin la sua teoria sull'evoluzione della specie. Se l'interesse fosse invece l'antropologia? Guardando un mappamondo l'occhio andrà a cadere su quel puntino sperduto in mezzo all'Oceano Pacifico che è l'isola di Pasqua, per meglio comprendere cosa abbia portato un popolo ormai scomparso a far tabula rasa di tutti gli alberi per erigere gli enigmatici testoni di pietra chiamati Moai. Un appassionato d'arte invece, intrigato dai dipinti di Gaughin, non sarà indifferente al fascino delle isole dell'arcipelago polinesiano, e così via. L'elenco potrebbe continuare.

Più sono diversificati gli interessi più è ampio il ventaglio di destinazioni desiderabili, che per raggiungerle tutte e viverle come ci piacerebbe vien da pensare ci vorrebbe una vita.
E se magari anche un solo anno potesse bastare?
È quello che, a un certo punto della sua vita, deve aver pensato Giorgio Calaresu Barberis, personalità eclettica dai molteplici interessi, autore di VERSO UN ALTRO DOVE. Dopo un attento studio si è preso quello che oggi definiremmo un anno sabbatico, lasciando che le sue passioni lo portassero in giro per il mondo. Il suo è stato un viaggiare calmo e rilassato, senza una rigida tabella di marcia da seguire. C'era un percorso ideale, ma era solo nella sua mente, e ha lasciato che fossero le circostanze e gli incontri a decidere tappe, durata delle soste e spostamenti. A tratti, come nella lunga parentesi sudamericana, la narrazione si trascina in quello che può sembrare un pigro cazzeggio day by day, consumato tra gite in barca, inviti a cena e feste più o meno mondane, tutte situazioni di vita vissuta dove l'autore è stato abile nell'intrufolarsi con squisita affabilità.

"Avevo concepito questo progetto solo per apprezzare nuove situazioni e per continuare nella mia ricerca della conoscenza. Ero curioso e quel viaggio raggiunse il suo scopo rispondendo ad alcune mie domande e forse creandone altre che ad oggi non hanno ancora avuto risposta."


La realtà di queste pagine è quella di un'immersione con formula all inclusive nella vita, negli usi e nei costumi di quei luoghi, narrata con una disinvoltura pari solo alla sua capacità di entrare in empatia con i suoi simili. Un manoscritto iniziato a caldo, nell'immediatezza del ritorno, ritrovato "...in fondo a un cassetto in una busta da ufficio giallognola (...) 160 pagine scritte, come si usava allora, con la stilografica...".

Sia il viaggio che il carteggio risalgono a alla prima metà anni '80 e, a leggere oggi queste belle pagine, viene spontaneo chiedere all'autore di rifare le valigie e tornare in quei luoghi per farci raccontare come sono cambiati dopo più di trent'anni, e scoprire anche come è cambiato l'occhio del viaggiatore con trent'anni di esperienza in più.

"Non avrei potuto immaginare allora che la mia curiosità mi avrebbe portato così lontano e mi avrebbe fatto vivere situazioni tanto esotiche. Mi sentivo privilegiato e fui assalito da uno strano entusiasmo. Mi sciacquali la bocca con l'acqua di mare e ne gustai il sapore."

Verso un altro dove
Giorgio Calaresu Barberis
Alpine Studio
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