giovedì 24 giugno 2010

"Il mio nome è Victoria"

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“Cosa succede nella vita di una ragazza argentina che scopre a ventisette anni di essere figlia di desaparecidos?”.
La lettura di un libro come questo non lascia indifferenti. Le atrocità di una dittatura, di qualunque colore essa sia, sono purtroppo la caratteristica della storia di troppe nazioni. Storia che può essere passato remoto e, pur restando inaccettabile, è forse un po’ meno dolorosa da ripercorrere sulle pagine di un libro, per chi non ne è stato coinvolto direttamente. Molto meno semplice mantenere questo distacco se questa storia è passato prossimo: Victoria Donda è vittima inconsapevole dalla nascita degli abusi a cui è stato sottomesso il popolo argentino negli anni in cui fu al potere la giunta militare. Sottratta in fasce ai suoi genitori naturali viene cresciuta in una famiglia “normale”, che ama e da cui è amata, macchiata però dall’inconfessabile complicità con gli aguzzini che l’hanno resa orfana dopo pochi giorni di vita. Un legame di sangue la lega direttamente a chi è stato artefice di questo crimine. Ma è sempre per via di sangue che prende vita la sua rinascita. Dapprima inconsapevole, con l’impegno politico in aperta contrapposizione con la sua famiglia adottiva, come impegnati furono i suoi genitori naturali. In seguito, con la consapevolezza della “rinascita”, quando Analìa scopre di essere in realtà Victoria. Una rinascita e un impegno che l’hanno portata nel 2007 a essere il deputato donna più giovane della storia argentina.

IL MIO NOME E’ VICTORIA
Victoria Donda

205 pagine - € 17,50 - Corbaccio Editore

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